‘Le sette di Edimburgo’, così sono diventate relativamente famose le sette donne del Regno Unito, Sophia Jex-Blake, Matilda Chaplin, Isabel Thorne, Emily Bovell, Edith Pechey, Helen Evans, Mary Anderson Marshall per essere state le prime a frequentare la Facoltà di Medicina dell’Università di Edimburgo nel 1869. La loro storia non ci è molto familiare, come spesso accade per le vicende di discriminazione rimaste nelle pieghe della storia.

Tutto è iniziato da Sophia Jex-Blake, inglese dell’East Sussex, nata nel 1840. Passione per la scienza e la medicina in particolare, decise quindi di raggiungere gli Stati Uniti dove fece domanda di immatricolazione ad Harvard nel 1867, al New England Hospital, ma fu respinta. Rientrò in Inghilterra, e a fatica le aprirono le porte dell’Università di Edimburgo anche solo per fare i colloqui di ammissione. Nessuna scuola medica britannica era pronta ad accettare studentesse di sesso femminile. Jex-Blake non si arrese fino a quando la Edinburgh University si convinse ad ammetterla; venne però lo stop del tribunale dell’ateneo secondo cui le regole non potevano essere cambiate solo per una donna. A questo punto il quotidiano The Scotsman fece una campagna a suo favore che spinse altre ragazze a tentare i test di ammissione. Altre sei donne nel novembre del 1869 riuscirono ad essere ammesse ma, prevedibilmente, non ebbero vita facile all’interno dell’università: dovettero pagare una retta più alta rispetto agli studenti maschi, e avevano restrizioni e divieti tra cui il fatto che i professori non erano obbligati ad insegnare alle donne.

Le sette ragazze si procuravano i testi e si preparavano a turno sugli argomenti di esame. Ma l’invidia, la rabbia, l’ostilità dei maschi divenne sempre più forte fino all’episodio noto come ‘Surgeon’s Hall Riot’ (la rivolta della Sala di Chirurgia) nel 1870: una folla si riunì nei pressi dell’aula dove le donne dovevano entrare per una lezione di chirurgia, e tirò loro addosso spazzatura e fango. l’Università continuò sulla linea intransigente e nel 1873 la suprema corte civile di Scozia stabilì che l’Università aveva il diritto di non consegnare la laurea alle sette ragazze.

Le aspiranti dottoresse quindi emigrarono all’estero e ottennero la laurea in paesi diversi (Berna, Parigi), tutte esercitarono la professione e divennero sostenitrici dei movimenti per la libertà delle donne.

La storia si conclude ai giorni nostri con la Edimburgh University che ha attribuito lauree postume alle sette donne su richiesta di alcuni studenti come dimostrazione che la lezione è stata imparata.

Fonte Repubblica.it

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