Il 27 agosto 1984, l’allora presidente americano Ronald Reagan annunciò al mondo un nuovo programma spaziale: il TISP, il “Teacher in Space Project”. Il primo civile nella storia dell’aviazione americana ad andare nello spazio sarebbe stato quello che Reagan definì “One of America’s finest”: un insegnante.
Lo scopo del programma TISP era quello di portare nello spazio degli insegnanti che a loro volta avrebbero condiviso con i loro studenti le esperienze vissute in orbita. Gli alunni sarebbero stati ispirati e stimolati da persone di loro fiducia, i loro insegnanti, e si sarebbero lasciati trasportare e guidare nel mondo delle materie definite “STEM”: scienza, tecnologia, ingegneria e matematica. Il TISP avrebbe quindi formato nuovi docenti e, a loro volta, nuove classi di scienziati che un giorno avrebbero potuto diventare gli astronauti del futuro.
Il programma TISP, però, si concluse quasi prima di iniziare: lo Shuttle Challenger esplose poco più di un minuto dopo il lancio e tutto l’equipaggio perì in quella circostanza. Il presidente Reagan commentò inizialmente che ci sarebbero stati nuovi viaggi, equipaggi e nuovi volontari e insegnanti nello spazio, ma in realtà il progetto TISP venne chiuso definitivamente nel 1990.
Successivamente, nel 1998, venne inaugurato l’”Educator Astronaut Project”, un nuovo programma spaziale dedicato agli insegnanti che in questo caso però sarebbero andati in orbita non esattamente come civili, ma come veri e propri astronauti. Nel 2004 Joe Acaba, Ricky Arnold e Dottie Metcalf-Lindenburger furono i primi insegnanti a diplomarsi all’interno dell’EAP e a partire in missioni spaziali a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Per quanto riguarda le missioni Shuttle, non si conclusero con il TISP, ma proseguirono per un ulteriore decennio, non senza altri incidenti. Nel 2003 lo Shuttle Columbia esplose in fase di rientro in seguito ad alcuni danni a carico dello scudo termico. Così come accadde per il Challenger, anche in questo caso non ci furono superstiti. Il programma si concluse definitivamente nel 2011, con l’ultimo volo dello Shuttle Atlantis.  Grazie ad una collaborazione internazionale, dal termine del programma Shuttle, gli astronauti hanno continuato le loro ricerche a bordo della Stazione Spaziale Internazionale grazie alle navette russe Soyuz.

A cura di
Alessandra Maria Adelaide Chiotto, PhD
Docente di Matematica e Scienze, Scuola Secondaria I grado, IC DASSO Chivasso (To)