The American Woman

Prima di essere un’astronauta, Christa era innanzitutto un’insegnante. In numerose interviste rilasciate da amici e colleghi, Christa venne definita come una persona effervescente, totalmente immersa nel suo mestiere di docente, sempre alla ricerca di metodi didattici innovativi.

Durante gli anni trascorsi alla Concord High School, nel New Hampshire, aveva messo a punto un nuovo corso scolastico che intitolò “The American Woman”: la storia degli Stati Uniti dal punto di vista femminile, raccontata attraverso i contributi di giornali e di libri scritti proprio dalle donne che avevano visto e compiuto la storia dell’America. Un programma innovativo e intraprendente che aveva in sè tutta l’energia di Christa e di quello che avrebbe poi compiuto negli anni seguenti.

Le lezioni in diretta dallo Shuttle Challenger

Il piano della missione a lei assegnata, la STS-51-L, prevedeva due lezioni tenute in diretta dall’interno dell’abitacolo dello Shuttle. Entrambe previste per il “Flight day” numero 6, sarebbero state trasmesse alle 11:40 am e alle 01:40 pm EST a tutte le scuole dotate di un televisore e di una antenna satellitare collegata al canale specifico della NASA (il “NASA select”).

La prima lezione dal titolo “The ultimate field trip” avrebbe accompagnato gli studenti attraverso l’abitacolo dello Shuttle, spiegando passo per passo la vita quotidiana, i pasti, l’esercizio fisico e il sonno all’interno del veicolo… Una vera e propria gita scolastica all’interno di una navicella spaziale.

La seconda lezione avrebbe invece cercato di spiegare l’importanza dei viaggi spaziali nell’ottica dello sviluppo tecnologico. Il titolo “Where we’ve been, where we’re going, why?” racchiudeva in sè il senso della lezione: come possono aiutarci i viaggi spaziali nella vita di tutti i giorni? Quali sono le ricadute tecnologiche che ne derivano? In parole povere, a cosa è servito e servirà andare nello spazio?

Il progetto didattico prevedeva inoltre un programma TV chiamato “Mission Watch”, distribuito dal canale ufficiale “Nasa Select”: a partire dal giorno prima della missione, Barbara Morgan (l’altra insegnante selezionata insieme a Christa come sua riserva all’interno del TISP) avrebbe avuto il compito di spiegare alle scuole collegate le attività previste per ogni giornata di volo e avrebbe aggiornato gli studenti sulle attività di Christa a bordo dello Shuttle.

Gli esperimenti in microgravità

Oltre alle dirette con le scuole, Christa sarebbe stata coinvolta nello svolgimento e nella registrazione di una serie di piccoli esperimenti in condizioni di microgravità: dalla camera magnetica alle leggi di Newton, dall’effervescenza alla cromatografia, passando dalle colture idroponiche e alla capillarità.

Inoltre, come abbiamo detto, tra gli scopi principali del TISP, il coinvolgimento degli studenti a terra giocava un ruolo chiave. La scienza non si sarebbe solo svolta a partire da idee della NASA, ma anche da progetti proposti dagli studenti stessi per essere svolti a bordo dello Shuttle. Uno dei tre esperimenti scelti e previsti fu teorizzato da Richard S. Cavoli, all’epoca uno studente della Marlboro Central High School. Il suo studio avrebbe analizzato la formazione di cristalli attraverso il passaggio di diverse componenti attraverso una membrana semipermeabile. Un secondo esperimento fu invece proposto da Lloyd C. Bruce, uno studente della Sumner High School, di St. Louis. In questo caso si sarebbero analizzati gli effetti della microgravità sulle leghe metalliche: un filamento di alluminio sarebbe stato portato quasi alla temperatura di fusione e successivamente lasciato raffreddare. Una volta riportato a terra, il filamento ricristallizzato sarebbe stato studiato e si sarebbero valutate i possibili effetti sulla struttura causati dalla microgravità. L’ultimo esperimento avrebbe spostato l’attenzione dalla chimica, alla biologia. Fu John C. Vellinger, uno studente della Jefferson High School di Lafayette a proporre un esperimento molto curioso: lo studio degli effetti della microgravità e delle radiazioni sullo sviluppo di uova di gallina fecondate a terra e inviate sullo Shuttle subito dopo.

A cura di
Alessandra Maria Adelaide Chiotto, PhD
Docente di Matematica e Scienze, Scuola Secondaria I grado, IC DASSO Chivasso (To)