“Meraviglia del suo sesso e decoro della patria” (E. Manfredi)
Premessa
Studiosa di fisica, biologia, matematica, logica, filosofia, latino, greco e francese, Laura Bassi Veratti fu la seconda laureata d’Italia (dopo la veneziana Elena Lucrezia Cornaro che si addottorò a Padova in filosofia nel 1678), la prima donna europea a diventare docente universitaria, ottenendo la cattedra di biologia e fisica all’Università di Bologna, e la prima a intraprendere una carriera accademica e scientifica nel Vecchio Continente.
Vita
Laura Bassi nacque il 29 ottobre del 1711 a Bologna, all’epoca territorio dello Stato Pontificio, da Giuseppe, avvocato di Scandiano, e da Maria Rosa Cesari.
Mostrò fin dai primi anni di vita un grande desiderio di imparare e una maturità precoce: amava lo studio, in particolare della filosofia, e non per ambizione, ma per il piacere di migliorarsi. Studiò privatamente sotto la guida del medico di famiglia, Gaetano Tacconi, lettore di medicina nell’Università e membro dell’Accademia delle scienze. Laura ottenne eccellenti risultati tanto che Tacconi la ritenne, a soli vent’anni, “tale da poter fare una gradita e gloriosa sorpresa al pubblico”.
Fin dal 1731, la Bassi poté contare sull’appoggio dell’arcivescovo di Bologna, il cardinale Prospero Lambertini, futuro papa Benedetto XIV: egli ne seguì i progressi negli studi, diventandone il più autorevole e forte sostenitore.
La Laurea in filosofia
La disputa “de universa re philosophica”, che la Bassi sostenne il 17 aprile 1732 alla presenza del cardinale legato Girolamo Grimaldi, dell’arcivescovo Prospero Lambertini e di una “numerosissima e scelta moltitudine di letterati, di cavalieri, e di religiosi graduati di ogni ordine”, costituì un avvenimento di interesse generale: la giovane rispose alle domande di cinque dotti in modo così eloquente da destare l’ammirazione del vasto auditorio e tale fu l’impressione suscitata che il 12 maggio dello stesso anno le fu conferita la laurea in filosofia con una cerimonia solenne tenuta nella sala d’Ercole del Palazzo pubblico. Dovette essere un avvenimento veramente straordinario perché per più giorni in città ci furono festeggiamenti in onore della neo dottoressa.
L’insegnamento
Il senato accademico lasciò trapelare la favorevole disposizione a conferirle una cattedra nell’Archiginnasio e ciò bastò per convincere la Bassi a sostenere il 1° giugno la tesi “de aqua corpore naturali, elementi aliorum corporum, parte Universi”, conseguendo ex officio il lettorato di “philosophia universa” che avrebbe conservato fino alla morte.
L’ottenimento della cattedra universitaria per l’insegnamento della Fisica, che allora era denominata per l’appunto filosofia naturale, fu una tappa importante nel percorso di vita di Laura Bassi in tempi in cui le donne erano ovunque escluse dagli studi e dalle professioni intellettuali. Il Senato, nella delibera di assegnazione di tale disciplina, sottolineò come non si trattasse di un vero e proprio mandato d’insegnamento, bensì di un riconoscimento degli sforzi della giovane dottoressa, alla quale, in ragione del suo sesso, venne concesso di tenere lezione in Archiginnasio, antica sede dell’Università, solo se legittimata dai superiori.
Ma la Bassi non si rassegnò e diede avvio a una serie di corsi di fisica sperimentale che tenne in casa sua, allestendo pure un laboratorio per gli esperimenti e le dimostrazioni.
Nel 1732 fu cooptata come socia nell’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna, un consesso fino ad allora solo maschile.
Nel frattempo nel 1738 si sposò con il medico ed esperto di fisica Giuseppe Veratti, suo collega all’Università e in Accademia: dal matrimonio nacquero otto figli, di cui cinque sopravvissuti.
Nel 1745 fu la prima donna a entrare a far parte dell’Accademia Benedettina: fu la stessa Bassi a persuadere papa Benedetto XIV a creare un venticinquesimo posto in soprannumero a lei destinato, rispetto all’organico di ventiquattro membri di quella classe. Con questa carica, benché nuovamente non le fosse garantita la parità di diritti goduti dagli altri accademici, conquistò il più alto riconoscimento per la sua attività scientifica.
Laura Bassi fu considerata dai contemporanei donna di eccezionale ingegno, egualmente versata in latino, logica, metafisica, filosofia naturale, algebra, geometria, greco, francese. In particolar modo era solita usare il francese per discutere con i suoi visitatori e per facilitare la comprensione delle dimostrazioni sperimentali agli stranieri. Fu in contatto con i più importanti studiosi del suo tempo, da Volta a Voltaire, e altri illustri personaggi dell’epoca – di passaggio per Bologna – vollero conoscerla.
Nel 1766 ottenne l’incarico di insegnare fisica sperimentale presso il Collegio Montalto. Nel 1776 le venne conferito il posto di professore di fisica sperimentale all’Istituto delle scienze, avendo come assistente il marito Giuseppe, che la sostituirà alla morte.
La morte
Morì a Bologna il 20 febbraio 1778 e fu sepolta nella chiesa del Corpus Domini, vicino alla tomba di Luigi iGalvani, lo scopritore dell’elettricità biologica.