Gli ambiti di studio e di ricerca scientifica
La medicina, in particolar modo la ginecologia e l’ostetricia, la pediatria, la dermatologia e la cosmesi: sono questi gli ambiti in cui si focalizzano la teoria e la pratica medica di Trotula. Esse, tramandate e scritte, si inseriscono nel contesto della medicina dell’XI secolo presentano alcune particolari caratteristiche, pur inserendosi appieno nel contesto della medicina dell’XI secolo.
La teoria
La teoria di base è quella ippocratica dei quattro umori che rispecchiano i quattro elementi:
- il sangue caldo e umido come l’aria prevale in primavera
- il flegma che è freddo e umido come l’acqua è tipico dell’inverno
- la bile gialla calda e secca come il fuoco è caratteristica dell’estate
- la bile nera fredda e secca come la terra è propria dell’autunno
È la prevalenza di uno dei quattro umori sugli altri a determinare il carattere degli individui. Il “temperamento” è la mescolanza equilibrata dei quattro elementi: quando l’equilibrio viene a mancare insorge la malattia.
Sembra che Trotula preferisse interventi e cure “dolci” ossia impacchi, bagni, pozioni e massaggi là dove i suoi colleghi maschi praticavano cure chirurgiche, ma va detto, a parziale discolpa di questi, che la loro diagnosi dei disturbi femminili era ostacolata dal comune pudore delle donne, mentre era facilitata a Trotula dalla confidenza che una donna poteva suscitare.
Trotula, la sanatrix e la magistra della Scuola salernitana, ebbe dunque idee innovative sotto molti aspetti: considerava che la prevenzione fosse l’aspetto principale della medicina e dispensava nuovi e per l’epoca insoliti metodi, sottolineando l’importanza che l’igiene, l’alimentazione equilibrata e l’attività fisica rivestono per la salute. Non ricorse quasi mai a pratiche medievali rivolte all’astrologia, alla preghiera e alla magia e i suoi consigli erano di facile applicazione e accessibili anche alle persone meno abbienti.
Le sue teorie precorsero i tempi in molti campi tra cui quello della prevenzione e dell’igiene.
La ginecologia e l’ostetricia
Di Trotula si dice che fu la prima ginecologa della storia, nel senso che gettò le basi perché un’arte antica praticata da donne senza alcuna istruzione diventasse una branca della medicina moderna sottoposta ad alcune regole codificate.
Le sue conoscenze in campo ginecologico furono eccezionali e molte donne ricorrevano alle sue cure. In particolar modo fece nuove scoperte nel campo dell’ostetricia e delle malattie sessuali. Cercò nuovi metodi per rendere il parto meno doloroso e per il controllo delle nascite. Si occupò del problema dell’infertilità, cercandone le cause non soltanto nelle donne, ma anche negli uomini, in contrasto con le teorie mediche dell’epoca.
Ciò che colpisce è in particolar modo il suo approccio asettico e privo di qualsiasi moralismo nello studio della sessualità: Trotula dimostra in alcuni passi delle opere a lei attribuite di non avere preconcetti morali su temi come la frigidità femminile o l’impotenza maschile che tratta con sereno distacco scientifico a differenza di altri testi dell’epoca. Trotula considera il desiderio sessuale femminile un fenomeno naturale che, quando è impedito e represso da alcune particolari condizioni sociali, come la vedovanza o l’appartenenza a una regola religiosa, può recare sofferenza e persino infermità. In questi casi Trotula consiglia rimedi pratici che allevino le sofferenze.
Nell’ambito dei suoi studi sulla sessualità, l’aiuto di Trotula alle donne si esplica anche nei consigli pratici, come, per esempio, l’uso di agenti astringenti e tinture rosse è consigliato dalla medichessa per far sembrare vergine una donna che non lo è più.
La pediatria
Trotula è considerata la prima donna che si sia interessata della salute infantile, con lo scopo di tutelare sia la donna, soprattutto al momento del parto, sia il neonato, che deve essere protetto e accudito con una serie di prescrizioni precise.
In particolar modo Trotula fu la prima a segnalare l’importanza e la necessità di suturare le lesioni perineali che si verificano nella fase del parto e che costituiscono fonte di malattie all’epoca mortali.
L’esempio di questa donna, in un’epoca in cui la morbilità e la mortalità infantile nei primi anni di vita raggiungevano percentuali altissime, ha contribuito notevolmente a migliorare le aspettative di vita sia per la mamma sia per il neonato.
La dermatologia e la cosmesi
Trotula nel De Ornatu si prodiga nel dare utili consigli riguardo alla bellezza della donna: il trattato costituisce una pietra miliare nell’ambito didascalico della cosmesi e della dermatologia al femminile, poiché sintetizza i precetti della tradizione e l’influsso esercitato da differenti culture, in particolar modo quella saracena, l’intuizione, l’innovazione e quanto appreso attraverso l’esperienza.
Tale importanza, come pure la rilevanza scientifica, anche se nel corso degli anni messe in discussione o sottostimate a causa di errate o superficiali interpretazioni, sono invece indiscutibilmente suffragate dall’uso ancora attuale di svariati principi attivi menzionati, o loro derivati e similari, e dalla loro efficacia validata dai metodi scientifici attuali.
Da un punto di vista storico, l’opera di Trotula è molto importante anche per lo studio delle tendenze estetiche del Medioevo, come pure delle condizioni sociali delle donne. È davvero impressionante scoprire, grazie a tale testo, come molti problemi estetici avvertiti dalle donne dell’epoca siano gli stessi tutt’oggi, quali la crescita dei peli, la calvizie, le tinture per capelli, le rughe.